Il registro IATI raggiunge quota 500

Il registro IATI raggiunge quota 500

Da Gennaio 2011 - anno di lancio dell’International Aid Transparency Initiative - ad oggi, la piattaforma è arrivata al traguardo di 500 publishers, ovvero le organizzazioni che hanno iniziato a pubblicare il loro dati utilizzando il formato IATI. Questo traguardo, raggiunto con la pubblicazione dei dati da parte di Simprints ha visto la sua realizzazione anche grazie al Dipartimento britannico per lo sviluppo internazionale (DFID) che nel 2011 fu il primo donatore ad inserire e pubblicare i dati utilizzando questo formato.

Da allora la comunità Iati è diventato un variegato insieme multi-stakeholder di donatori bilaterali e multilaterali, organizzazioni non governative, fondazioni, settore privato, istituzioni finanziarie di sviluppo, governi e agenzie che pubblicano informazioni opendata su attività, progetti, paesi e costi.
Il 2016 è stato l’anno che ha visto il più alto picco di pubblicazioni.
Il rapido aumento è stato favorito anche dal governo olandese che l’anno scorso ha richiesto alle organizzazioni beneficiarie di sovvenzioni da parte del governo di pubblicare i dati sulle loro attività in formato IATI. Grazie agli sforzi di tutti gli attori del quadro IATI, i dati di migliaia attività umanitarie e di sviluppo realizzate in tutto il mondo sono più accessibili, utilizzabili e comprensibili. La pubblicazione degli open data in formato IATI oltre a garantire trasparenza favorisce una migliore pianificazione delle priorità e presa di decisione da parte dei governi dei cosiddetti Paesi partner, aumentando la partecipazione e la responsabilità degli attori dello sviluppo.  

Anche in Italia qualcosa si sta muovendo anche grazie alle sollecitazioni arrivate dal OCSE e dal network internazionale di ONG che pubblica ogni anno il report sulla trasparenza “Aid Transparency Index” che vede l’Italia in coda alla classifica dei principali donatori internazionali. La Cooperazione italiana, attraverso l’Agenzia Italiana per la cooperazione allo sviluppo, sembra intenzionata a pubblicare i propri dati in formato IATI entro un anno.



Lunedì 23 Gennaio 2017